Patata Rossa di Sulcina
La patata rossa è la più vecchia varietà coltivata in altura e giunta fino ad oggi; un tempo era presente una patata ancora più rossa detta “scopina” che, però, è scomparsa.
Fino a pochi decenni fa la patata rossa era diffusa un po’ in tutti gli alpeggi, nei comuni di Sillano, Villa Collemandina, Careggine; oggi è si trova soprattutto nella zona di Sulcina (Villa Collemandina) dove viene coltivata per uso famigliare o, su ordinazione, per il mercato interno.
Tradizionalmente si coltivava in altura e su terra “selvina” dove dava le massime rese e la miglior qualità, specialmente al primo anno di coltivazione. E’ una pianta con apparato fogliare di moderato sviluppo (altezza 30-50 cm).
La caratteristica agronomica principale è l’elevata rusticità, in particolare la resistenza alla siccità.
Veniva seminata utilizzando le patate più piccole, da metà marzo a tutto aprile, a seconda dell’altitudine e dell’andamento stagionale, in solchi ad una distanza di 30-40 cm.
Nella semina veniva rispettata la fase lunare di luna calante, che determinerebbe, secondo alcuni, la produzione di un ridotto numero di “patatini”, o, secondo altri, un germogliamento più contenuto durante l’inverno.
I tuberi sono di forma da tondeggiante ad ovale, di buona pezzatura. L’epidermide è rossa e la polpa, gialla con screziature rossastre, è soda e di sapore leggermente dolciastro. Ha un’ottima conservabilità e viene tutt’oggi conservata in cantine buie ed asciutte in strati di 20-30 cm.
Caratterizzata dal sapore leggermente dolciastro e da un’elevata tenuta in cottura, la patata rossa di Sulcina si presta a diverse preparazioni, in particolare purea e gnocchi, ma anche patate fritte ed arrosto.
Prodotta anche nella nostra azienda, negli ultimi anni ha incontrato un nuovo interesse e viene richiesta dai negozi specializzati in prodotti tipici locali.